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Chi pensa di minimizzare Oscar Wilde in una categoria scolastica (“estetismo”), chi crede che la formula “arte per l'arte” sia una sorta di anatema, di vano orpello, mera bigiotteria del linguaggio, sbaglia di grosso. Wilde è l'ultimo dei sapienti: ha portato l'arte al denudamento supremo, definitivo. Si è mascherato – creando mode e stili, con furore messianico – per smascherare ogni residua finzione letteraria. La letteratura si vendicò, fece di Wilde il proprio agnello sacrificale: il grande scrittore finì sotto processo, lardellato di insulti, prostrato a paria; morì povero di tutto, mendicando amore e denaro, a quarantasei anni. Fu preso per un santo assurdo, un Dioniso malato, autentico erede del sole. Secondo Jorge Luis Borges, Wilde “conserva… un'invulnerabile innocenza” e “il sapore fondamentale della sua opera è la felicità”: non è forse questo il carisma della sapienza? Nelle pagine più belle – qui selezionate da Silvio Raffo – Wilde ci dilania con grazia; siamo ? eri di essere il suo pasto. È il libro perfetto per chi vuole vivere una vita anticonvenzionale, usando come bussola il più anticonvenzionale degli scrittori.
Silvio Raffo, docente, narratore, poeta, traduttore, è autore di numerosi romanzi, tra i quali “La voce della pietra” opera finalista al Premio Strega e dal quale è stato tratto il film omonimo ed i più recenti “L’ultimo poeta” e “I tuoi occhi nel buio”. Ha vinto molti premi di poesia, tra i quali ricordiamo il Premio Byron 2025 per la silloge “L’estasi insicura” ed è il traduttore italiano più prolifico di poeti e poetesse angloamericane, in particolare di Emily Dickinson, di cui ha scritto anche la biografia “Io sono nessuno”.
Chi pensa di minimizzare Oscar Wilde in una categoria scolastica (“estetismo”), chi crede che la formula “arte per l'arte” sia una sorta di anatema, di vano orpello, mera bigiotteria del linguaggio, sbaglia di grosso. Wilde è l'ultimo dei sapienti: ha portato l'arte al denudamento supremo, definitivo. Si è mascherato – creando mode e stili, con furore messianico – per smascherare ogni residua finzione letteraria. La letteratura si vendicò, fece di Wilde il proprio agnello sacrificale: il grande scrittore finì sotto processo, lardellato di insulti, prostrato a paria; morì povero di tutto, mendicando amore e denaro, a quarantasei anni. Fu preso per un santo assurdo, un Dioniso malato, autentico erede del sole. Secondo Jorge Luis Borges, Wilde “conserva… un'invulnerabile innocenza” e “il sapore fondamentale della sua opera è la felicità”: non è forse questo il carisma della sapienza? Nelle pagine più belle – qui selezionate da Silvio Raffo – Wilde ci dilania con grazia; siamo ? eri di essere il suo pasto. È il libro perfetto per chi vuole vivere una vita anticonvenzionale, usando come bussola il più anticonvenzionale degli scrittori.
Silvio Raffo, docente, narratore, poeta, traduttore, è autore di numerosi romanzi, tra i quali “La voce della pietra” opera finalista al Premio Strega e dal quale è stato tratto il film omonimo ed i più recenti “L’ultimo poeta” e “I tuoi occhi nel buio”. Ha vinto molti premi di poesia, tra i quali ricordiamo il Premio Byron 2025 per la silloge “L’estasi insicura” ed è il traduttore italiano più prolifico di poeti e poetesse angloamericane, in particolare di Emily Dickinson, di cui ha scritto anche la biografia “Io sono nessuno”.
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