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Beniamino Della Gala ne parla con l'autore.L'ascolto di una tradizione. Gianni Celati e l'Ulisse di Joyce (Quodlibet, 2025)
«Un itinerario dal semplice al complesso»: così Gianni Celati definisce l’Ulisse di Joyce, e con le stesse parole si potrebbe descrivere il suo rapporto polimorfo e stratificato con il modernismo. Tra i tanti legami fra Celati e la produzione modernista, questo saggio sceglie di indagare il suo rapporto con il capolavoro di Joyce. Le riflessioni di Celati su questo romanzo intercettano vari indirizzi di ricerca contemporanei: visualità, oralità, parodia, regressione – tutti temi tipici dell’autore, e di fondamentale importanza nella riflessione letteraria del ** secolo, dal modernismo a oggi. Quella con l’Ulisse è d’altronde una relazione che puntella in più tappe l’intero percorso intellettuale di Celati, che si laurea con una tesi su Joyce nel 1965 e traduce Ulysses per l’Einaudi nel 2013. Non sorprende, dunque, che il nome dell’irlandese compaia nelle riflessioni sul comico e sul carnevalesco nella stagione degli anni Settanta. Per Celati, quella di Joyce è una regressione parodizzante, in aperta opposizione alla razionalistica e autoritaria civiltà borghese; una regressione che, mentre mette in scena il crollo del sapere occidentale, lo libera da dogmi e costrizioni. Proprio la capacità di porsi in dialogo con la stagione del primo Novecento, e con Joyce in particolare, rende Celati uno scrittore-saggista così importante: nella consapevolezza, come ha scritto lui stesso, «che l’ascolto di una tradizione e l’ascolto di una forma di pazzia siano la stessa cosa».
Simone Giorgio ha conseguito il dottorato di ricerca presso l’Università di Trento. Collabora con le Università di Bologna e del Salento, dove si occupa di letteratura italiana contemporanea, con interessi specifici per la stagione degli anni Sessanta e Settanta e per la letteratura dell’estremo contemporaneo. È vicedirettore della collana «Quaderni del PENS» e collabora con la rivista «La balena bianca».
Beniamino Della Gala è ricercatore di letteratura italiana contemporanea presso il Dipartimento di Italianistica dell’Università di Bologna. I suoi ambiti di ricerca spaziano dai rapporti tra letteratura e impegno politico nel Novecento e oltre allo studio del ruolo della letteratura italiana nel mercato globale e nel sistema dei media contemporaneo. È autore delle monografie Una macchina mitologica del’68. Nanni Balestrini e il rituale della Grande Rivolta (Giorgio Pozzi, 2020) e Dopo il carnevale. Corpo e linguaggio in una trilogia comica di Sebastiano Vassalli (Pendragon, 2021).
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