49° Ottobre Organistico Francescano Bolognese - OOFB 2025

Sat Oct 04 2025 at 09:15 pm to 10:30 pm UTC+02:00

Basilica di Sant'antonio da Padova in Bologna | Bologna

Associazione Musicale Fabio da Bologna
Publisher/HostAssociazione Musicale Fabio da Bologna
49\u00b0 Ottobre Organistico Francescano Bolognese - OOFB 2025
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L’OTTOBRE ORGANISTICO FRANCESCANO BOLOGNESE è il festival organistico fiore all’occhiello di tutte le manifestazioni organizzate da sempre da «Fabio da Bologna» Associazione Musicale e raggiunge quest’anno la sua 49° Edizione. Esso rappresenta un vero esempio di longevità e forza creativa, fatto davvero unico nel panorama delle manifestazioni italiane e bolognesi in particolare, e che deve il gradimento che riceve dal numeroso pubblico alla bellezza dello strumento, alla bravura degli interpreti e alla volontà dei Padri Francescani di sostenerlo e promuoverlo.
Quest'anno ci sarà anche la nuova e fruttuosa collaborazione con l'Associazione Orchestra SenzaSpine.
Sabato 4 ottobre aprirà la rassegna l’organista bolognese Alessandra Mazzanti, compositrice, direttore di coro e orchestra e Direttore artistico di Fabio da Bologna Associazione Musicale. In occasione dei 275 anni dalla morte di Johann Sebastian Bach e i 100 anni dalla morte di Marco Enrico Bossi, il programma, “Italia e Germania si incontrano nel celebrare i loro compositori” propone brani trai più accattivanti della produzione dei due compositori.
Sabato 11 ottobre il festival ospiterà un eccezionale organista polacco, Przemysław Kapituła, nato a Varsavia, concertista affermato in tutta Europa e promotore di numerosi eventi musicali. Egli proporrà “Viaggio nell’Europa musicale tra XVI e ** secolo”, un vero e proprio itinerario organistico che ci porterà in stili, luoghi e ambientazioni diversissime tra loro e tutte estremamente accattivanti.
Sabato 18 ottobre avremo occasione di ascoltare un duo d’eccezione, con uno strumento d’epoca che raramente si ha occasione di ascoltare: l’organo in dialogo con la dulciana.
Artisti d’eccezione saranno Paolo Tognon, dulciana basso e soprano, e Nicola Dolci organo. Il loro programma “Dolcesuono – Madrigali diminuiti e sonate fra XVI e XVII secolo per dulciane e organo” proporranno musiche di Grandi, Frescobaldi, Arcadelt, Ortiz, Scheidemann, Monteverdi, Bartolomè De Selma y Salaverde, Buxtehude, Tromboncino, Monteverdi. Sarà una immersione in sonorità e musiche di tempi antichi e fascinosi.
Sabato 25 ottobre il concerto conclusivo del 49° Ottobre Organistico Francescano Bolognese sarà tenuto dal Coro e Orchestra Fabio da Bologna, diretti da Alessandra Mazzanti. Presenteranno il programma “Anniversari di compositori italiani, grandi protagonisti del panorama europeo” in cui verranno messi a confronto grandi compositori italiani di cui ricorrono importanti anniversari con i grandi musicisti europei che da loro sono stati ispirati o costituivano il panorama entro cui questi artisti vivevano.
Il concerto si aprirà con due famosissimi brani di Giovanni Pierluigi da Palestrina, nei 500 anni dalla nascita, Alma Redemptoris Mater e Sicut cervus. cui seguirà l’eccezionale Salve regina in sol minore di Franz Joseph Haydn per coro, archi e organo concertante. La composizione del Salve regina risale al 1771, nel periodo in cui egli ricopriva il ruolo di Kapellmeister presso la famiglia ungherese Esterhàzi. In questo brano l’organo ha una parte solistica importante, in continuo dialogo con gli archi e le voci. Come in altri capolavori di Haydn di musica sacra, spiccano un sapientissimo uso della tonalità minore; di tempi lenti e “dolorosi” alternati ad altri in tempo veloce, drammatici e pieni di forza; gli interventi dell’organo fanno da eco o da contrasto a movenze melodiche e armoniche che sottolineano in modo efficacissimo la pregnanza e la drammaticità delle intense parole del testo.
Potremo quindi ascoltare il Concerto in La magg. per Organo e archi, op. 9 n. 1 di Giovanni Battista Sammartini, nei 250 anni dalla sua morte. Giuseppe Sammartini lavorò moltissimo presso corti straniere. Nato a Milano, fu uno dei migliori oboisti dei suoi tempi. Poco più che trentenne, si recò a Londra dove passò il resto della sua vita lavorando a servizio del principe di Galles. Un posto importante nella sua produzione di concerti e composizioni orchestrali occupano i concerti per organo o cembalo op. 9 pubblicati quattro anni dopo la sua morte. In particolare, il Concerto Primo in la maggiore op. 9 rivela una forma elaborata e brillante dove l’alternanza fra Solo e Tutti, tipica del concerto del primo Settecento, viene proposta da Sammartini con libertà e fantasia.
Segue quindi il diretto confronto tra due capisaldi del romanticismo tedesco ed italiano. Verrà infatti presentato Stabat mater in sol min. Op. 138 di Joseph Gabriel Rheihberger. Organista e compositore nato nel Lichtenstein, Rheinberger divenne Maestro di Cappella per la musica sacra alla corte di re Ludovico II di Baviera. Autore assai prolifico, accanto alla sua grande produzione per organo considerata il più valido apporto alla musica organistica dai tempi di Mendelssohn, egli eccelse nel genere della composizione sacra e liturgica. Lo Stabat mater mostra, meglio di altri brani, le doti tecniche ed espressive di questo autore profondamente pervaso da un intenso misticismo. Il coro, con l’organo concertante e l’orchestra d’archi rendono con grande intensità il testo, interpretato in uno stile profondamente romantico.
Il concerto si chiuderà con l’Inno di gloria Op. 76 di Marco Enrico Bossi nei 100 anni dalla sua morte avvenuta sull’Oceano Atlantico, di ritorno da una trionfale tournée negli Stati Uniti. Concertista di fama internazionale, Bossi concorse a rinnovare la tecnica esecutiva e a far rifiorire la tradizione musicale italiana. Nelle sue composizioni fu profondamente influenzato da Bramhs. Questo brano, eseguito in quest'occasione nella versione per organo, coro e archi, si contraddistingue per il suo carattere grandioso tipico dei brani eroici di gusto tardo-romantico. Dopo un'imponente introduzione per organo solo, che mette a dura prova le capacità tecniche dell'organista, le voci femminili introducono il tema conduttore di tutto il brano ripreso, in un secondo tempo, da tutte le voci del coro per giungere, in conclusione, alla massima sonorità sia dell'organo, sia del coro che canta all'unisono.
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