VIDEOMOSTRA

Wed Dec 04 2024 at 06:00 pm to 08:00 pm UTC+01:00

Via dell'Arco di Parma, 18 | Roma

Ass. Cult. Bluecheese Project
Publisher/HostAss. Cult. Bluecheese Project
VIDEOMOSTRA
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Creatività sociale: processi e pratiche in Italia
About this Event

TITOLO: “Creatività sociale: processi e pratiche in Italia”.

LUOGO, DATA e ORARIO: Via dell'Arco di Parma 18, dal 4 all’8 dicembre, ore 18:00 - 20.00

Per visitare la mostra nei giorni successivi l'inaugurazione del 4 , inviare una mail a [email protected]

TIPOLOGIA APPUNTAMENTO: Video Mostra

PROGRAMMA: Piano Terra: “Come spiegare a mia madre che ciò che faccio serve a qualcosa” di Mario Gorni e Zefferina Castoldi - videoproiezione durata 28’27’’. Primo Piano: “Le cave di travertino di Tivoli”, “La cittadinanza Planetaria”, “Una visione possibile per l’architettura nel selvatico”- di Stalker videoproiezioni 46’. Secondo Piano: “Macro Asilo il Museo di tutti” regia Giorgio de Finis, produzione Azienda Speciale Palaexpo - videoproiezione 56’.

DESCRIZIONE:

La Video Mostra esplora alcuni di quei territori temporanei nei quale l'arte diviene il medium per la creazione di forme di connessione e scambio. Qui vengono presentate alcune esperienze collettive che, in Italia, hanno sfidato le modalità tradizionali di fruizione, incoraggiando una riflessione profonda sulla dimensione pubblica e sul dialogo attivo tra artisti, spettatori e contesti locali-inclusi quelli istituzionali.

Questa riflessione offre una declinazione che abita i tre spazi interconnessi:

Piano terra “Come spiegare a mia madre che ciò che faccio serve a qualcosa” di Mario Gorni e Zefferina Castoldi - videoproiezione durata 28’27’’. Il movimento Oreste è un collettivo artistico italiano nato negli anni ’90, ispirato da una volontà di rompere con le strutture istituzionali dell’arte e creare spazi autonomi di riflessione, scambio e collaborazione. Fondato da Cesare Pietroiusti, Luca Vitone, Giancarlo Norese, Alessandra Pioselli, Mauro Manara, Bruna Esposito, Annalisa Cattani, Lorenzo Benedetti, Salvatore Falci, Anteo Radovan, Cesare Viel, Eva Marisaldi, per citare una parte della lunga lista di 300 aderenti riuniti tra il 1997 e 2001 si è affermato come una delle esperienze più significative di auto-organizzazione artistica in Italia.

Oreste si è caratterizzato per incontri, workshop e residenze dove gli artisti potevano confrontarsi liberamente, senza gerarchie né finalità commerciali. Tra i momenti più importanti della sua attività c’è stata la partecipazione alla Biennale di Venezia del 1999, dove ha creato uno spazio aperto e inclusivo, trasformando l’evento in un'occasione di discussione critica sull’arte e sul sistema culturale.

Il movimento Oreste ha rappresentato un importante punto di svolta per molti artisti italiani, aprendo la strada a pratiche collaborative e partecipative e influenzando profondamente il panorama dell’arte contemporanea in Italia.

Qui presentiamo il video raccolto dal primo importante incontro che avvenne al Link, storico centro sociale bolognese, in un convegno tenutosi dal 31 ottobre al 2 novembre dal titolo programmatico “Come spiegare a mia madre che ciò che faccio serve a qualcosa? Comunicazione, quotidianità, soggettività. Un convegno sulle nuove ricerche artistiche in Italia”.

Primo piano “Le cave di travertino di Tivoli”, “La cittadinanza Planetaria”, “Una visione possibile per l’architettura nel selvatico”di Stalker.

Stalker è un collettivo nato nel 1995, che si dedica a ricerche e interventi su territori marginali e in trasformazione. Il suo approccio è sperimentale e si basa su pratiche esplorative e relazionali che coinvolgono l’ambiente, gli abitanti e la memoria del luogo. Attraverso dispositivi di interazione creativa, Stalker mira a stimolare processi auto-organizzanti e a ricostruire legami sociali e ambientali in aree abbandonate o trascurate.

Nel 1999, con i rifugiati curdi di Roma, ha trasformato l’ex Mattatoio in “Ararat”, sperimentando nuove forme di spazio pubblico basate sul dialogo interculturale. Dal 2002 ha avviato Osservatorio Nomade. Nel tempo ha partecipato a mostre internazionali, Manifesta (2000), Biennale di Venezia - Architettura (2000-2008-2014), Triennale di Milano (2008), Quadriennale di Roma (2008) e collaborato con università e musei internazionali, ha condotto corsi e workshop con numerose università tra cui Università di Roma Tre, ETH Zurigo, TU Delft, Parson New School NY, Ecole Speciale d’Architecture Paris, HFG Karlsruhe, IUAV Venezia, Università di Architettura di Umea Svezia.

Qui presentiamo tre testimonianze tra pratiche di cittadinanza, paesaggio e architetture possibili.

Secondo Piano “Macro Asilo il Museo di tutti” regia Giorgio de Finis, produzione Azienda Speciale Palaexpo - videoproiezione 56’. Fotografia e montaggio Monkeys Video Lab s.r.l..

Per 15 mesi il Museo MACRO si è fatto asilo. Un dispositivo museale relazionale immaginato da Giorgio de Finis, è qui raccontato per bocca di molti dei suoi protagonisti, in un tentativo di sintesi che prova a dar conto di un progetto sperimentale complesso e che può essere letto, stando al suo ideatore, anche come un'opera d'arte collettiva.

Giorgio de Finis, 1966, antropologo, artista, curatore indipendente. Autore di libri e contributi scientifici, collabora da sempre con le pagine culturali di quotidiani e periodici. Ideatore e direttore del MAAM Museo dell'Altro e dell'Altrove di Metropoliz_città meticcia, del DIF, il museo diffuso del Comune di Formello (RM). Dall’ottobre 2018 al 31 dicembre 2019 ha diretto MACRO Asilo, il progetto sperimentale e “ospitale” che ha ripensato il Museo d’arte contemporanea di Roma. Attualmente dirige il RIF Museo delle periferie programma di Radio 3 e Rai Educational evento speciale alla Biennale di Venezia. Con il suo film documentario “Diari dalla megalopoli. Mumbai” ha vinto il “Premio Zevi per la Comunicazione dell'architettura”. I suoi video e le sue fotografie sono stati presentati alla IX alla X e alla XI Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, al Museo Nazionale della Cina di Pechino, alla Triennale di Milano, alla Biennale di Atene, alla Biennale di Rotterdam, alla Biennale di Buenos Aires, alla Esposizione Universale di Shanghai 2010 e nell'ambito di FotoGrafia Festival internazionale di Roma (edizioni 2008, 2009 e 2011).

Come raggiungerci: * Bus: 30 ; 492; 62 ; 628; 64; 87 * Treno: FL3 * Metro: A

Info: [email protected]

cell: 3408623971

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Event Venue & Nearby Stays

Via dell'Arco di Parma, 18, 18 Via dell'Arco di Parma, Roma, Holy See (Vatican City)

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