SOGNO DI UN'ANTICA SPERANZA - OMAGGIO A GIORGIO GABER

Fri, 31 Oct, 2025 at 09:00 pm to Sun, 02 Nov, 2025 at 09:00 pm UTC+01:00

Teatro Del Canovaccio Catania | Catania

SOGNO DI UN'ANTICA SPERANZA - OMAGGIO A GIORGIO GABER
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🎭 Sogno di un’antica speranza – Omaggio a Giorgio Gaber
📍 Teatro del Canovaccio, via Gulli 12 – Catania
📅
🕘 31 Ottobre – ore 21.00
🕔 1 Novembre – ore 17.30 e 21.00
🕔 2 Novembre – ore 17.30 e 21.00
🎟️ Info & prenotazioni: 348 2344930
con
Gianmarco Arcadipane
Ornella Brunetto
Nicola Costa
Testo e regia
Gianmarco Arcadipane
Note di presentazione
Raccontare un artista poliedrico, enorme, umanissimo come Giorgio Gaber non è impresa da poco. E’ senz’altro ambiziosa. I motivi di questa scelta sono tanti. Uno è rappresentato sicuramente dalla forte carica di attrazione che per molti anni questo artista ha esercitato su di me, Gianmarco, classe 1997. Specifico l’anno della mia nascita perché sono nato sei anni prima che Giorgio Gaber, prematuramente, ci lasciasse. Non ho mai visto Gaber dal vivo, a teatro. A separarci c’è un contesto socio-culturale (apparentemente) molto diverso. Ci si potrebbe chiedere allora cosa abbia a che fare un ragazzo con un uomo del secolo scorso. Ci si potrebbe chiedere con che ardire uno della mia età voglia addentrarsi in un universo tanto intricato e toccare un mostro sacro come Gaber. Me lo sono chiesto anch’io. Ecco perché ho scelto di studiarlo. E studiandolo ho trovato molte risposte (che cercheremo di raccontare in questo spettacolo). Eccone una: per anni Gaber è stato il punto di riferimento di un’intera generazione di ragazzi come me. La generazione dei giovani del ’68. Per anni quei ragazzi hanno creduto che quell’uomo simpatico, gracile, intonato, versatile, poliedrico, garbato, elegante, ironico, tagliente, caustico, dinoccolato, scomodo, poetico (… eccetera) incarnasse perfettamente le loro aspirazioni, le loro insicurezze e le loro speranze. Gaber ha urlato in faccia a quei ragazzi centinaia di concetti (sempre espressi con grandiosa efficacia), ma che si potrebbero, a mio dire, riassumere in uno solo: “non perdete la vostra naturalità”. Quei ragazzi purtroppo la persero, la loro naturalità. Lo fecero a partire dal Movimento del Settantasette e poi, drammaticamente, negli anni successivi. E questo, Gaber, intellettuale sensibile, con le “antenne” naturalmente orientate a recepire il sentimento del suo tempo, lo avvertì in modo chiaro (proprio come Pasolini). Ho sempre avuto la sensazione di vivere in un mondo di macerie. I nuovi media hanno portato con sé la pressoché totale assenza di nuovi, autorevoli punti di riferimento per i “nuovi” ragazzi. Quest’assenza la vedo negli occhi di ragazzi anche più giovani di me, nel loro smarrimento generale. Questo spettacolo nasce anche per dire a quei ragazzi: c’è stato un tempo in cui c’è stato qualcuno che credeva che le cose potessero cambiare! Sapere che prima di me c’è stato qualcuno che ci ha creduto mi dà più coraggio. Spero di trasmetterne un po’, di questo coraggio. Forse sono troppo ambizioso. Allora dico che spero che uscendo da teatro abbiate almeno voglia di riascoltare Gaber... Che non fa mai male.
Breve sinossi
Lo spettacolo vuole essere un sogno che rievoca i momenti salienti della carriera di Giorgio Gaber e quindi anche una sintesi della storia del nostro paese dalla fine degli anni ’50 agli inizi degli anni ’80. Si parlerà della scoperta di Gaber da parte di un allora semisconosciuto Mogol; del sodalizio simbiotico con lo storico co-autore Sandro Luporini; si parlera’ dell’amicizia con Luigi Tenco, Mina, Celentano, Jannacci, Battiato. Si parlerà dell’influenza di Gaber nel mondo dei movimenti di protesta giovanili iniziati col Sessantotto e terminati idealmente (e amaramente) col Movimento del Settantasette. Si parlerà dell’amore con Ombretta Colli, del rapporto con la città di Milano, con i suoi personaggi. Si parlerà di natura, di morte, di paure e di speranze. Al centro della scena solo un albero, luogo di interezza, simbolo di vita e rappresentazione fisica della ricerca del Vero condotta da Gaber per tutta la sua carriera. In una formula: “il ritorno alla naturalità”.
Gianmarco Arcadipane
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Event Venue & Nearby Stays

Teatro Del Canovaccio Catania, Via Gulli, 10, 95131 Catania CT, Italia, Catania, Italy

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