Sciuscià. Bambini e ragazzi di strada nell'Italia del dopoguerra: 1943-1948 - presentazione volume

Fri Sep 27 2024 at 05:30 pm

Vicolo delle Asse 5, 43121 Parma, Italy | Parma

Istituto storico della Resistenza e dell'et\u00e0 contemporanea di Parma
Publisher/HostIstituto storico della Resistenza e dell'età contemporanea di Parma
Sciusci\u00e0. Bambini e ragazzi di strada nell'Italia del dopoguerra: 1943-1948 - presentazione volume
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?Venerdì 27 settembre, alle ore 17.30, presso la sala del nostro istituto (vicolo Asse 5), si terrà la presentazione del volume di Bruno Maida: ????????̀. ??????? ? ??????? ?? ?????? ????'?????? ??? ?????????? ????-???? (Einaudi, 2024).
?‍?Dialoga con l'autore Carlo Ugolotti. Presiede Marco Minardi. Ingresso libero.
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«Sciuscià» è una delle parole italiane più conosciute al mondo. Resa celebre dall’omonimo film di Vittorio De Sica è arrivata a incarnare e rappresentare la condizione dell’infanzia povera e abbandonata nell’Italia nel dopoguerra, forse più di ogni altro aspetto sociale ed economico. Dalla liberazione di Napoli nel 1943 fino alla fine del decennio, i bambini e i ragazzi di strada sono il simbolo del contrasto tra un’infanzia come immagine positiva del futuro e un’infanzia “pericolosa” che vive ai margini della società e spesso è costretta a delinquere. Nascono moltissime iniziative assistenziali, religiose e laiche, per nutrirli, vestirli, educarli. Gli sciuscià diventano cosí protagonisti di un progetto di salvezza dell’infanzia e le loro storie sono raccontate dal cinema, dalla letteratura, dalla fotografia, dai diari e dalle memorie.
Le pagine che si leggono in questo libro raccontano le vicende di quei bambini e ragazzi di strada chiamati «sciuscià». Non è quindi in senso stretto la storia dei lustrascarpe che nei primi anni del dopoguerra popolano le grandi città italiane, in particolare Roma e Napoli, invase dai militari alleati a cui di fatto si deve il nome. Non è neanche la storia del film di Vittorio De Sica, vincitore del premio Oscar come migliore pellicola straniera nel 1948, che ha reso la parola «sciuscià» famosa in tutto il mondo. Eppure questo libro è anche la storia dei lustrascarpe e del film di De Sica, per tre motivi. Il primo è politico e culturale. L’intreccio di creatività e avversità di cui parla la motivazione dell’Oscar al film sembra dipingere il tradizionale stereotipo dell’italiano che se la cava in qualche modo, si arrangia e alla fine o sparisce nel gorgo luciferino della miseria o, baciato dalla fortuna, conquista il successo. Il secondo motivo è che «sciuscià» è una sineddoche. I lustrascarpe sono la parte visibile di una massa di bambini e ragazzi orfani, poveri e profughi che vivono e sopravvivono nelle strade delle città italiane del dopoguerra. Il terzo motivo è il valore per così dire universale, nel tempo e nello spazio, dello sciuscià. La sua figura di bambino è quella che aggruma l’idea di tutte le infanzie vissute ai margini della società nel corso del Novecento: vittime dei cambiamenti che investono le comunità dopo guerre e catastrofi oppure espressioni icastiche dell’umanità dimenticata e offesa a ogni latitudine.
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Vicolo delle Asse 5, 43121 Parma, Italy, Vicolo delle Asse, 5, 43121 Parma PR, Italia,Parma, Italy

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