La memoria per le future generazioni: Un tram per la vita con Tea Ranno ed Emanuele di Porto

Mon, 17 Apr, 2023 at 05:30 pm

Musei della Cartiera Papale di Ascoli Piceno | Ascoli Piceno

Libreria Rinascita
Publisher/HostLibreria Rinascita
La memoria per le future generazioni: Un tram per la vita con Tea Ranno ed Emanuele di Porto
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Un pomeriggio prezioso per non dimenticare.
La libreria Rinascita, in collaborazione con ISML e ANPI è orgogliosa di invitarvi all'incontro
UN TRAM PER LA VITA
presentazione del libro con l'autrice Tea Ranno e la partecipazione straordinaria di Emanuele Di Porto
Il libro, dedicato ai ragazzi ma rivolto a tutti per l'importanza e la profondità dei temi trattati, è ispirato alla storia proprio di Emanuele Di Porto, sfuggito al rastrellamento nazista
nel ghetto di Roma.
L'iniziativa si svolgerà presso la sede ISML, Cartiera Papale.
L'ingresso è libero e gratuito e la cittadinanza è invitata a partecipare
*La mattina seguente all'iniziativa Tea Ranno ed Emanuele Di Porto incontreranno gli studenti dell'ISC Falcone e Borsellino - Ascoli Centro nell'ambito del progetto "Scrittori a Scuola - Give me five".
Piove lento, piove che sembra pianto sulla faccia di questa città che è la mia, anche se sono ebreo: qui ci sono nato, ci sono nati mio padre e mia madre, i miei nonni, i miei zii, i miei cugini e il resto della famiglia. Solo qui mi sento a casa.

È il 16 ottobre 1943, nel ghetto di Roma un bambino di dodici anni vede la madre caricata su un camion dei tedeschi, la raggiunge, l'abbraccia, ma lei riesce a spingerlo via. Emanuele, questo il nome del bambino, si nasconde su un tram e inizia un viaggio che lo porterà, fermata dopo fermata, fino al capolinea. Racconta al bigliettaio di essere ebreo e chiede di essere protetto perché i tedeschi lo stanno cercando. L'autista del tram e poi altri dopo di lui aiuteranno Emanuele a restare vivo e al sicuro per tre giorni fino a quando non riuscirà a trovare suo padre. La penna di Tea Ranno racconta la storia commovente di uno degli ultimi testimoni sopravvissuti al rastrellamento nazista di Roma: Emanuele Di Porto.
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Tea Ranno è nata a Melilli, in provincia di Siracusa, nel 1963. Dal 1995 vive a Roma. È laureata in giurisprudenza e si occupa di diritto e letteratura.Ha pubblicato per e/o i romanzi Cenere (2006, finalista ai premi Calvino e Berto, vincitore del premio Chianti) e In una lingua che non so più dire (2007).Nel 2012 per Mondadori esce La sposa vermiglia e nel 2014, sempre per Mondadori, Viola Fòscari. Nel 2018 per Frassinelli esce Sentimi e nel 2019 per Mondadori L'amarusanza.
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Emanuele Di Porto nasce a Roma nel 1931, nel cuore del ghetto della città.
Cresce in via della Reginella in una casa piuttosto affollata; con i genitori - Virginia Piazza e Settimio Di Porto – vivevano i sei figli, le due zie e i cugini. Tre famiglie nello stesso appartamento, ognuna in una stanza.
Ha appena 7 anni quando vengono promulgate le leggi razziali, il lavoro è sempre più raro e la vita nel quartiere diventa difficile, e peggiora ulteriormente dopo la firma dell’armistizio e l’occupazione tedesca nel 1943. Il padre di Emanuele è un urtista, cioè vende souvenir di Roma e ancora durante l’occupazione riesce a lavorare svegliandosi in mezzo alla notte per essere già dall’alba alla stazione centrale di Roma Termini a vendere ricordi ai soldati di ritorno dal fronte.
Settimio è fuori casa anche la mattina del 16 ottobre, quando verso le cinque la moglie Virginia sente le voci e i rumori dei passi dei soldati nazisti e – convinta come molti che volessero arrestare solo gli uomini – si veste per andare ad avvertire il marito di non rientrare. Dice ai figli di aspettarla a casa, raccomanda loro di non uscire e va alla stazione dove trova Settimio, gli racconta cosa sta succedendo e decidono insieme che sarebbe stato meglio che lui vada a nascondersi a casa di una sorella nel quartiere romano di Testaccio.
Sulla strada del rientro, Virginia viene fermata in piazza Mattei e caricata su una camionetta dai nazisti. Emanuele, dodicenne, vede la scena dalla finestra e d’istinto corre giù chiamando la madre e piangendo. La madre cerca di mandarlo via ma Emanuele non riesce ad allontanarsi e non vuole lasciarla là da sola e rimane così come paralizzato a guardarla fino a quando un soldato lo vede e fa salire sul camion anche lui; Virginia prova a convincere i nazisti che il ragazzo non è ebreo e riesce a spingerlo giù. Emanuele a quel punto inizia a correre senza una meta e quando arriva in piazza Monte Savello dove all’epoca c’era il capolinea del tram, non sapendo cosa fare, sale sul primo che trova.
Al bigliettaio confida: “Guarda che sono ebreo. Mi stanno cercando i tedeschi”
Sono le sei del mattino e piove, l’uomo gli fa cenno di salire e gli dice di mettersi vicino a lui. Il bigliettaio e il tranviere condividono con Emanuele il loro cibo e, alla fine del turno, raccomandano il bambino ai loro colleghi. Così per due giorni rimane sul tram protetto e sfamato da tranvieri e bigliettai. La terza mattina fortunatamente sale sul tram un amico di famiglia che lo riconosce e lo accompagna a casa dal padre che pensava che anche Emanuele fosse stato preso nella retata.
Qualche mese dopo l’arresto della madre, nel febbraio del 1944, dei fascisti irrompono a casa Di Porto e prendono lo zio, Pacifico Di Consiglio – marito della sorella di Virginia. Emanuele, testimone dell’arresto, è nascosto sotto al letto e e da lì lo vede portare via.
E quella fu l’ultima volta che vide lo zio, come quella mattina del 16 ottobre fu l’ultima volta che vide la madre. Entrambi, Virginia e Pacifico, furono deportati ad Auschwitz-Birkenau dove superarono la prima selezione ma non riuscirono a sopravvivere.
Con la fine della guerra e la certezza che la moglie non sarebbe più tornata, Settimio entra in depressione e tocca al figlio Emanuele lavorare per mantenere la famiglia. Con il tempo la situazione economica migliora e Emanuele si sposa e ha due figli.
Non smetterà mai di pensare alla madre il cui ricordo – insieme a quello di quella tragica mattina - rimane vivido nella sua memoria: “lei era bellissima, aveva 37 anni e non l'ho mai più rivista".



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Event Venue & Nearby Stays

Musei della Cartiera Papale di Ascoli Piceno, Via della Cartiera Papale,Ascoli Piceno, Italy

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