![Gianni Contarino al Grand Central Literary Festival](https://cdn.stayhappening.com/events5/banners/0251dc8000d1734cc2fe6ae645442bcea230a98443341951dcc4938cf89aefc4-rimg-w1200-h675-dc2b2e2f-gmir.jpg?v=1714393928)
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Mercoledì 16 giugno, alle 18:45, al Grand Central di Mestre nell'ambito della rassegna Grand Central Literary Festival organizzata da Silvia Scagnetto con la collaborazione dell'ASD Judokwai Mestre - mens sana in corpore sano, si terrà la presentazione del libro "Felicità" di Gianni Contarino.
Modera l'incontro Filippo Caburlotto.
Ma se questo mondo è un mondo di cartone, allora per essere felici basta un niente, magari una canzone o chi lo sa (Lucio Dalla)
Catania, 4 Marzo 2012. Un messaggio ricevuto sul telefono e una corsa in macchina verso Riposto. Nella casa di sua sorella, deserta, Pippo Filicudi trova un nastro di carta, con su scritte a casaccio lettere dell’alfabeto, e un biglietto. Si mette alla ricerca di Nunzia. Riposto, 4 Marzo 1952. Nilla Pizzi ha da poco vinto il festival di San Remo, quando nasce Nunzia, e, come in questo caso, ogni anno, mentre nel mondo accadrà di tutto, i fatti della sua vita a Riposto ne saranno una brutta copia o un riflesso. Il padre, Gino, è un artigiano e un uomo evoluto come un Neanderthal, la madre, Vera, è una casalinga di origini altoborghesi, donna pia e moglie prudente. Il fratello minore, Pippo, è immaturo e succube. Nunzia, sin da bambina, ama la musica, canta divinamente e sogna un futuro da artista, ma il padre, anche con la violenza fisica, la limita in tutto, nel privato, nel sociale e nelle aspirazioni, così lei cresce, pallida e solitaria, in un ambiente sempre uguale a se stesso, e la sua mente si ammala, trasformandola col tempo in un mostro che provoca dolore, mutilazioni e morte agli uomini che ha intorno, mentre la madre non smette di piazzare santini sul comodino, rifiutandosi di farla curare per paura dei pettegolezzi dei compaesani. Sarà solo durante l’ultimo funerale che Nunzia scoprirà la solidarietà, fino ad allora taciuta, delle donne del paese per tutto ciò che ha subìto. «CHE BELLA ‘STA TERRA, MA NON CI SI PUÒ VIVERE DA SOLI»
Questa è la storia di una deriva, quella di una donna siciliana in un piccolo borgo ai piedi dell’Etna. Il romanzo, la cui narrazione è in terza persona e alterna registro tragico e comico, con incursioni di dialetto siciliano nei dialoghi, ha tre obiettivi, individuabili in altrettanti livelli di lettura. Il primo, il più appariscente, è raccontare alcuni aspetti del patriarcato, violenti o blandi, e la loro persistenza attuale in Italia, nonostante il mondo vada avanti. Il secondo è un omaggio alla musica, italiana e non solo, che accompagna la Storia, quella con la s maiuscola, e, oltre ad essere l’unica passione e consolazione di Nunzia, oltre a ispirare con Dalla il titolo del romanzo, fa da colonna sonora ai fatti qui raccontati. Il terzo, metaforico, è una critica all’Italia, al di là del patriarcato. I quattro membri della famiglia Filicudi rappresentano alcune parti della nostra società: i cialtroni (padre), i complici silenziosi (madre), i succubi (fratello) e quelli che tentano di ribellarsi, pagandone le conseguenze (Nunzia). Lo sfondo è la Sicilia dal secondo dopoguerra ai giorni nostri, con le sue bellezze, i sapori e le caratteristiche che Tomasi di Lampedusa ha dichiarato non poter cambiare mai. «Che bella sta terra, ma non ci si può vivere da soli», sussurra Nunzia a sessant’anni, guardando il mare e la costa dall’Etna. Nel confronto fra questa dichiarazione d’amore con i sogni da bambina di un matrimonio e di diventare una cantante di successo emerge lo struggimento che è racchiuso in questa storia. Questa è la sua vita: le cose potrebbe averle, come lo studiare canto, ma c’è sempre qualcosa che si frappone fra lei e quel bisogno. Non ci saranno seconde occasioni e, se sembrerà che ci siano, in realtà saranno solo una brutta copia di come, forse, se vissute a tempo giusto, sarebbero state.
Gianni Contarino è nato nel ‘72 a Siracusa, dove ha vissuto fino ai diciotto anni. Si sposta a Torino e si laurea in ingegneria. Per sopravvivere si è occupato di consulenza aziendale e di management nel mondo industriale. Per vivere, scrive. Ha frequentato corsi di scrittura creativa presso la Scuola Holden di Alessandro Baricco e un seminario di scrittura comica tenuto da Stefano Benni. Suoi racconti e poesie sono stati pubblicati su diverse antologie, fra cui Società liquida (AA.VV., Tempra Edizioni, 2019), 365 Storie d’amore (Delos Books, 2013) e Pendolibro (Libreriamo Publishing, 2013) ed alcune riviste, fra cui Inutile, Carie Letterarie, Oasis, Terre di mezzo, Green News. Il romanzo inedito Mi capisti? ha vinto il Premio Nabokov 2018 ed è stato segnalato al Premio Luzi 2018/2019. Il suo primo romanzo è Punto Zero (Scatole Parlanti, 2021). Felicità (Scatole Parlanti, 2023) è il suo secondo romanzo.
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Event Venue & Nearby Stays
Grand Central Mestre, 15 Piazzetta Monsignor Giuseppe Olivotti, Venezia, Italy
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