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IL CONCERTO DI PASQUA avrà luogo nella Basilica di S. Antonio da Padova, Via Jacopo della Lana, 2, la vigilia della Domenica delle Palme, sabato 12 aprile alle ore 21,15. Il programma presenterà capolavori di grandi autori che spaziano dal barocco al contemporaneo dal titolo: “Antico e contemporaneo, vivi e presenti in continuo e perpetuo dialogo”.Protagonisti saranno il Coro e Orchestra Fabio da Bologna, diretti da Alessandra Mazzanti.
Il concerto si concluderà con un bis che coinvolgerà LA PARTECIPAZIONE DEL PUBBLICO!
Il programma si aprirà con la seconda esecuzione dello Stabat Mater (2022) (Meditazioni su una antica versione della Stabat Mater – Bologna XIII secolo) di Alessandra Mazzanti, brano premiato al Concorso Franchino Gaffurio 2022. Si tratta di immagini, meditazioni, su diversi versetti tratti da uno Stabat Mater bolognese del XIII sec. Lo stile musicale si fonda sulla concezione che noi oggi abbiamo reso sincronico passato e presente, in un rivolgersi all’antico vivendolo come nostro, e quindi la musica di questo autore palesa la presenza omogenea dell’uno e dell’altro, a mostrare come in fondo siano davvero spesso sovrapponibili e come da sempre il nuovo sia nato dalla sola differente elaborazione dell’esistente.
Seguirà quindi il secondo movimento del Concerto per Oboe e archi in do minore di Alessandro Marcello, l'Adagio, che è stato utilizzato nella colonna sonora di molti film, per il tono toccante e malinconico: in particolare, Anonimo veneziano (1970) gli diede un'enorme notorietà. Questo concerto è stato per lungo tempo attribuito al fratello Benedetto poiché a lui attribuito in un manoscritto che lo propone in do minore. Venne però stampato nel 1716 in tonalità di re minore a nome di Alessandro. Pare che comunque che do minore possa essere la tonalità originale, e verrà eseguito nella elaborazione realizzata da Ettore Bonelli, violinista e compositore italiano del ** secolo, famoso per le sue numerose trascrizioni e revisioni di musiche barocche e classiche italiane.
Il coro torna protagonista sempre con un’opera di Antonio Vivaldi, il Credo in mi min. RV 591. Vastissima è la produzione vocale sacra di Vivaldi. Essa possiede una profondità, una concezione architettonica, una purezza di linee da ricordare le più grandi realizzazioni polifoniche rinascimentali. Nello stesso tempo però, il trattamento delle voci e dell’orchestra è sovente molto avanzato per i tempi.
Il Credo è da annoverare fra la migliore produzione sacra del “prete rosso”. Si compone di quattro grandi sezioni: nella prima e nella quarta, che fungono da cornice, spicca l'accentuato e incessante movimento ritmico strumentale dalla grandiosa magnificenza sonora; la scrittura omofonica corale ha sullo sfondo una intricata figurazione degli archi, con una tale indipendenza tra voci e strumenti che anticipa la messa sinfonica dell’era classica.
La seconda sezione, l'Incarnatus est, ha una struttura monolitica di misteriosa grandezza.
Il Crucifixus, terza sezione, al contrario delle altre tre caratterizzate da una polifonia omoritmica, si impone per la sua polifonia corale in cui uattro voci danno vita ad un tessuto contrappuntistico mobilissimo dall’espressività dolce e raccolta.
Verrà poi eseguito il Concerto per 2 trombe e archi in do maggiore di Antonio Vivaldi. Vivaldi è essere considerato il padre del concerto solistico, il compositore che meglio e per primo ha forgiato questa nuova forma musicale. Infatti fu proprio Vivaldi che, con la forza delle sue idee musicali, distorse il principio originario del “suonare insieme”, del fare “concerto”, per contrapporre al tutti orchestrale una voce solista che primeggi per virtuosismo, cantabilità ed espressione. Vivaldi, che amava sopra ogni cosa il violino, lo strumento che lo rese celebre nella sua epoca ancor prima della sua felice vena compositiva, non dedicò la sua attenzione esclusivamente ad esso, cercando di sviscerare e indagare tutte le possibilità tecniche e musicali di altri strumenti: parlano chiari i 39 concerti per fagotto, i 27 per violoncello, circa 20 per flauto dritto, traverso o flautino, accanto ad alcune gemme rare come il concerto per liuto, quello per oboe e fagotto, quello per due mandolini e quello appunto per due trombe che verrà presentato. Questo concerto, nella tipica forma tripartita, mostra le spumeggianti esuberanze contrappuntistiche e le ardite ricerche timbriche tipiche della forza espressiva vivaldiana.
Il concerto si concluderà con l’esecuzione di Ecce homo, brano composto da Alessandra Mazzanti nel 2013, ed ha vinto il I premio al XII International Composition Contest DONNE IN MUSICA Serbia 2015.
Ecce homo è una breve Passione che racconta i momenti salienti dell’avvenimento più grandioso di cui l’umanità sia stata testimone, ossia la crocifissione del Figlio di Dio e la sua resurrezione. Al racconto dei testimoni alterna la reazione dell’uomo di fronte a tali sconvolgenti episodi. Diviso in tre movimenti, nel primo si snoda il racconto della crocifissione, fino alla morte di Cristo. Il secondo movimento, dal carattere modaleggiante e quasi senza tempo, vede invece il coro interpretare il salmo 130, De profundis, quasi ad esprimere il sentimento di smarrimento e angoscia dell’uomo di fronte a tale tragica scena. Nel terzo movimento il grido “Alleluia” squarcia il silenzio e l’immobilità precedenti, e sulle parole “Surrexit Dominus” delle voci maschili ha inizio una musica danzante, mentre le voci femminili raccontano come le donne scoprano il sepolcro vuoto. Sulle parole “Alleluia, è risorto” prende quindi vita una fuga che sfocia nell’impetuoso finale che giunge al suo massimo culmine sempre sulla parola “Alleluia”.
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Event Venue & Nearby Stays
Via Guinizelli 3, 40125 Bologna, Italy, Via Guido Guinizelli, 3, 40137 Bologna BO, Italia,Bologna, Italy