About this Event
Il filosofo Walter Benjamin definiva il collezionista una sorta di mago, un “divinatore del destino”: mentre tiene in mano un oggetto, il collezionista è ispirato, il suo sguardo si perde, va oltre l’apparenza delle cose. E la collezione, per Jean Baudrillard, è il luogo in cui “la prosa quotidiana degli oggetti diventa poesia”. Queste considerazioni ci aiutano a capire quanto esista tra collezionista e artista una profonda affinità. Ovviamente ciò si riferisce all’idea di un collezionismo concepito non solo a fine di investimento – come avviene spesso oggi nel mercato globale – ma che, nella tradizione delle wunderkammer, intende la collezione quale riflesso della personalità di chi l’ha concepita.
Artisti, letterati, musicisti hanno sovente collezionato opere o oggetti stravaganti che nutrissero la loro immaginazione, ma è soprattutto nel ** secolo e nel XXI che si diffonde in ambito artistico quel che Elio Grazioli ha definito “la collezione come forma d’arte”. La collezione non è infatti più una fonte d’ispirazione per creare opere (pensiamo all’interesse per l’Africa nelle avanguardie storiche), ma sono gli artisti stessi a realizzare installazioni che sono collezioni, ovvero nuclei di oggetti, di fotografie, di documenti d’archivio che nel loro ‘stare insieme’ esprimono un preciso significato, divengono opera.
Event Venue & Nearby Stays
Auditorium Antonio Paolucci, Gallerie degli Uffizi, Piazzale degli Uffizi, Firenze, Italy
EUR 5.00 to EUR 13.00